Perché sostenibilità e impatto sono oggi così importanti per le aziende? Quali aree interne all’impresa vengono influenzate e devono essere modificate? Quali decisioni nuove devono essere prese per guidare il cambiamento?

A queste domande puntano a rispondere i 28 team di IP Labs formati da imprenditori e imprenditrici e oltre 80 studenti e studentesse, nei 5 mesi di pratica, sperimentazione e training on the job previste dal progetto. Lo faranno in quanto protagonisti diretti e attivi che, insieme, svilupperanno un progetto di innovazione verso la creazione di un vero impatto sociale.

Cosa porta le 31 imprese che hanno aderito al progetto – e le persone che le animano – a credere ed impegnarsi in un programma di sviluppo pratico di soluzioni di innovazione come quelle previste in Impact Prototypes Labs?

Le imprese che hanno aderito a IP Labs sanno che è necessario credere e impegnarsi nel paradigma della sostenibilità, perché da questo dipende il futuro proprio e della propria comunità di riferimento e sanno anche di dovere accedere a livelli di conoscenza e consapevolezza più elevati, che indirizzino le scelte e i comportamenti verso vette di visione e innovazione ancora più alte che nel passato, diventando i veri acceleratori dell’inclusione sociale e della transizione ecologica.

Cosa farà sì che in questi mesi di lavoro in comune, IP Labs diventi un vero processo di apprendimento, cambiamento e sviluppo culturale?

Come ha spiegato Marella Caramazza, Board Member del Campus, Direttore Generale di ISTUD Business School e docente nel percorso IP Labs durante il kick off, tenutosi venerdì 3 marzo, sono 6 i fattori motivazionali che hanno portato gli imprenditori ad aderire al progetto e che dovranno essere tenuti sempre accesi durante il percorso:

Con queste motivazioni 31 imprese che hanno deciso di dedicare tempo ed energie ad un percorso formativo e di accompagnamento che non vuole soltanto incidere sul piano dell’efficacia aziendale, ma anche generare ricadute positive sul territorio e sulle comunità di riferimento. Un percorso grazie al quale gli imprenditori e le imprenditrici non si limitano ad ascoltare, ma diventano protagonisti diretti attraverso la sperimentazione e l’approccio fortemente pratico del progetto. Che, partendo dalla sperimentazione e dalla esposizione a stimoli e concetti nuovi, necessariamente porta alla creazione di nuovi significati e modelli mentali, concettuali ma soprattutto culturali.

Lo stesso metodo di learning by doing che coinvolge anche studenti e studentesse del Politecnico di Torino e dell’Università degli Studi di Torino che, insieme alle imprese, si sono assunti l’impegno di cogliere la sfida dell’innovazione, con la consapevolezza del sempre maggior valore che la sostenibilità e l’impatto assumono in tutti i livelli dell’ecosistema torinese, dall’ambito socio-economico, a quello culturale e di comunità.

«Siamo nel secondo tempo della partita – sono le parole del professor Mario Calderini, Scientific Advisor del Cottino Social Impact Campus e Professore Ordinario della School of Management del Politecnico di Milano che è intervenuto con il suo keynote speech “Innovation for Purpose” nel corso del kick off – Il secondo tempo di una partita in cui le semplici azioni “green” sono state sdoganate, in cui le dichiarazioni di intenti non sono più abbastanza.
Le metriche ESG – Environmental, Social, Governance – dettano le macro aree su cui le agende politiche, commerciali e finanziarie lentamente iniziano ad allinearsi e che in IP Labs, grazie all’eterogeneità delle competenze degli studenti e delle studentesse partecipanti, potranno essere valorizzate grazie alla collaborazione, all’esperienza e alla compartecipazione delle imprese»

Intenzionalità, addizionalità e misurabilità – le tre dimensioni della sostenibilità – entreranno così a far parte del bagaglio culturale che le imprese introdurranno nella propria strategia per dare luogo a quella richiesta di trasformazione a cui il tessuto imprenditoriale è chiamato a rispondere. Ideare, concettualizzare e razionalizzare i contenuti della formazione sono infatti le tre fasi fondamentali con cui si realizza il processo di apprendimento collettivo e si genera una reale trasformazione culturale. Apprendere, far propri e calare nella propria realtà i concetti trasmessi, non relegandoli allo status di semplici nozioni, è ciò che serve per sviluppare quella consapevolezza capace di generare cambiamento.

È per tutte queste ragioni che il valore della formazione in IP Labs, multidisciplinare e innovativa, con docenti nazionali ed internazionali, è racchiuso nell’esperienza e nella capacità di sperimentare. Una didattica che permettere a tutte e tutti, imprese, tutor e giovani provenienti dagli Atenei torinesi, di riconoscere e comprendere i benefici della sostenibilità, osservando mutamenti tangibili e reali, e di assumere nuove consapevolezze dallo scambio di competenze esperte da una parte e visioni fresche dall’altra.

Impact Prototypes Labs è un programma di sistema che coinvolge alcuni dei maggiori player del territorio piemontese: Camera di commercio di Torino, UniCredit, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Fondazione Collegio Universitario Einaudi, Unione Industriali Torino, API Torino – Associazione Piccole e Medie Imprese di Torino e Provincia, Confindustria Canavese, YES4TO, UniGens – Organizzazione di Volontariato, Torino Social Impact.


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Il progetto IP Labs è pensato per accompagnare le imprese del territorio alla scoperta di modalità nuove e compatibili con gli obiettivi di profitto pergenerare un impatto sociale positivo, contribuendo al miglioramento delle condizioni di vita delle persone nelle comunità di riferimento.

L’impatto sociale positivo che il progetto IP Labs mira a fare emergere è caratterizzato da alcuni elementi imprescindibili, che qualificano le strategie di sostenibilità delle imprese in senso generativo e trasformativo, rendendo le stesse degli elementi di posizionamento strategico distintivo e di competitività.

Abbiamo chiesto a Mario Calderini, Professore Ordinario presso la School of Management del Politecnico di Milano e Scientific Advisor del Campus, quali siano questi elementi fondamentali per le imprese e come si declinano nel progetto IP Labs.

«In primo luogo, l’adesione ai principi di intenzionalità, misurabilità e addizionalità che definiscono la triade di impatto. Intenzionalità significa, in breve, che chiediamo alle imprese di definire ex-ante gli obiettivi di impatto che intendono perseguire rendendoli espliciti e misurabili senza accontentarsi della semplice rilevazione delle esternalità positive che promanano dal normale esercizio del loro business. Misurabile significa appunto dotarsi di un sistema di metriche atto a rilevare affidabilmente i cambiamenti realizzati attraverso le iniziative. Addizionalità significa darsi obiettivi ambiziosi, senza limitarsi a quelle iniziative di sostenibilità e impatto che sono irrilevanti per scala e dimensione o a quelle che sono intrinsecamente legate alla gestione ordinaria del business. Al contrario, lo spirito di IP Labs è quello di legare la ricerca di impatto sociale a progetti di innovazione che consentano di esplorare forme non convenzionali di sostenibilità mantenendole compatibili con gli obiettivi di efficienza e profittabilità. In una parola, la sfida di IP Labs è quella di fare leva sui progetti di sostenibilità e impatto sociale per innescare processi innovativi che contribuiscano a realizzare, insieme e inscindibilmente, profittabilità e impatto».

In che modo le imprese possono generare impatto grazie a IP Labs?

«IP Labs si caratterizza per una ricerca di un impatto sociale positivo che non si limita al funzionamento interno dell’impresa e al miglioramento delle condizioni di benessere delle persone direttamente coinvolte nelle attività, ma guarda a un insieme ampio di stakeholder, includendo per esempio i clienti, i fornitori, tutti coloro che sono coinvolti nella supply chain fino anche a persone che potrebbero beneficiare indirettamente di caratteristiche dei prodotti, di competenze dell’impresa, o di asset produttivi. Per questa ragione, IP Labs accompagna le imprese a generare impatto sociale positivo su tre piani: quello delle operations (impatto realizzato attraverso interventi sui processi interni), quello dei prodotti o servizi (impatto realizzato attraverso innovazioni di prodotto o servizio orientate a generare impatto migliorando la profittabilità degli stessi) e quello delle allocazioni delle risorse finanziarie (la scelta di orientare le risorse finanziare ad allocazioni di partecipazione o investimento caratterizzate da forte allineamento con gli obiettivi di sviluppo sostenibile)».

Ma quali sono quindi le scelte e azioni che un’azienda può compiere per generare impatto sociale?

Esistono alcuni archetipi attraverso i quali generare impatto sociale positivo, intenzionale, misurabile e addizionale. Si può partire dalle operations, sviluppando pratiche volte a migliorare l’inclusione di persone svantaggiate, a promuovere la parità di genere e la diversity, a favorire l’integrazione e la multiculturalità. O ancora, includere nella propria supply chain soggetti di natura ibrida, esplicitamente orientati alla generazione di impatto sociale, ad esempio attraverso l’inserimento di soggetti svantaggiati o particolari caratteristiche della fornitura. Anche investire in innovazione dei propri prodotti e servizi è una possibilità per sviluppare caratteristiche che li rendano inclusivi, più accessibili e veicoli di miglioramento del benessere delle persone nelle comunità di riferimento. Un altro modo è quello di condividere delle proprie competenze, mettendole al servizio di chi intende sviluppare prodotti e servizi esplicitamente volti a risolvere problemi sociali, utilizzandole quindi per sviluppare nuovi prodotti e servizi con un esplicito obiettivo di impatto sociale. Si può scegliere poi di condividere anche i propri asset produttivi o logistici, mettendo questi ultimi a disposizione di chi necessiti capacità produttiva per realizzare prodotti e servizi con obiettivi di impatto sociale a basso costo. C’è chi decide di promuovere modelli di consumo orientati a generare impatto sociale positivo nella società o nelle comunità di riferimento o di innovare i propri modelli e servizi di welfare aziendale, anche attraverso la condivisione in rete basata su piattaforme di servizi e infrastrutture. Ovviamente si può intervenire anche sui propri investimenti finanziari, privilegiando nei criteri di allocazione quegli asset che rispondono a più elevati parametri di impatto sociale e in generale compiendo scelte strategiche che bilancino gli interessi della comunità, mitigando le logiche di profitto puramente estrattive, ad esempio nelle scelte di localizzazione, nelle fusioni e acquisizioni o nelle scelte di outsourcing.


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Un grande evento che ha coinvolto leader e partner da 34 Paesi per promuovere la finanza a impatto. Il GSG Leadership Meeting, svoltosi a Torino dal 23 al 25 maggio, è stata una grande occasione per incontrare i protagonisti dell’impact internazionale, dalla finanza all’imprenditoria sociale, dalla filantropia al settore pubblico. 

Un ecosistema di cui il Cottino Social Impact Campus fa parte e che ci ha visti impegnati in diversi incontri istituzionali e formativi, ospitando la riunione del National Advisory Board, lo speed networking di Torino Social Impact tra i delegati GSG e partner e organizzazioni del TSI e nella sessione formativa del 25 maggio nella nostra sede “A New Impact Era – From Strategy to Measurement” realizzata insieme a ISTUD Business School in cui è intervenuto Karim Harji, Oxford Impact Measurement Programme Director, in rappresentanza dell’Università di Oxford e della Saïd Business School, oltre che founding partner di Mondiale Impact e membro del Supervisory Board della Impact-Linked Finance Fund Foundation.

Un nuovo legame di cui siamo molto felici e che è stato anche valorizzato dalla Oxford University e dalla Saïd Business School in una recente newsletter in cui è stato ricondiviso l’intervento di Karim Harji che potete rivedere sul nostro canale YouTube. 

Per leggere la newsletter della Oxford University e dalla Saïd Business School è possibile scaricare il file pdf. 

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In questa cornice, ISTUD Business School e il Cottino Social Impact Campus lanciano il primo evento congiunto. 

Dal 23 al 25 maggio, Torino e l’ecosistema ad impatto sociale che opera sul territorio e che include il Cottino Social Impact Campus, ospiteranno il GSG Leadership Meeting, un evento unico che coinvolge i leader e i partner del Global Steering Group for Impact Investments, movimento indipendente nato nel 2015 per ampliare a livello globale il lavoro svolto dalla Social Impact Investment Task Force (SIIT), costituita sotto la Presidenza britannica del G8 nel 2013.

Attraverso il National Advisory Board il GSG rappresenta 34 Paesi, con la mission di promuovere la finanza a impatto nel mondo, l’organizzazione riunisce i protagonisti dell’ecosistema impact internazionale, dalla finanza all’imprenditoria sociale, dalla filantropia al settore pubblico.

Le personalità che parteciperanno al grande evento, oltre ad essere tra i firmatari della Leaders’ Declaration for a Just and Sustainable Future, rappresentano anche il livello più alto dell’expertise globale sull’impact investing, al cui vertice troviamo Sir Ronald Cohen, pioniere della filantropia, venture capitalist, innovatore e imprenditore sociale e Presidente del GSG, che aprirà le tre giornate con un suo keynote speech e che è stato recentemente intervistato per LaRepubblica dal nostro Scientific Advisor, professor Mario Calderini, docente del Politecnico di Milano. 

Il GSG Leadership Meeting rappresenta uno dei momenti centrali dell’agenda impact del 2022 per il Campus, che in qualità di partner parteciperà attivamente all’evento e contribuirà alla diffusione della cultura ad impatto sociale fin dalla prima giornata. 

Lunedì 23 maggio il Campus accoglierà i delegati del GSG Leadership Meeting e ospiterà la riunione del National Advisory Board

Sarà inoltre la sede dello speed networking organizzato da Torino Social Impact fra i delegati GSG interessati agli incontri bilaterali con alcuni selezionati partner TSI.

Un’occasione di presentazione del Campus e confronto fra i delegati GSG e l’ecosistema imprenditoriale ad impatto del territorio. 

La lista dei delegati con cui fissare un incontro è disponibile al seguente link.
La sessione di speed networking avrà inizio alle ore 14, per partecipare è necessario iscriversi tramite Torino Social Impact attraverso la compilazione del modulo disponibile al link.

Il 25 maggio, in concomitanza con la chiusura dei lavori del GSG Leadership Meeting, Cottino Social Impact Campus e Istud Business School, prima business school indipendente d’Italia e appena entrata a far parte del Campus, organizzano l’evento:

“A New Impact Era – From Strategy to Measurement”

una sessione formativa dedicata alle imprese e ai manager interessati ai temi ESG e sostenibilità su tre focus: 

L’evento, che si terrà presso il Campus mercoledì 25 maggio, dalle 14:30 alle 17:30, organizzato con la partecipazione attiva di Yes4To e dei gruppi di giovani imprenditori Unione Industriali Torino e API Torino, nasce con lo scopo di dare luogo ad una opportunità di confronto tra esperti, membri delle Governance, accademici internazionali e l’ecosistema delle imprese, dei manager e dei professionisti interessati ad includere l’impatto sociale nelle propria business strategy.

L’evento sarà gratuito e accessibile attraverso registrazione a questo link.

Nel pomeriggio di mercoledì 25 maggio, i partecipanti avranno quindi la possibilità di ascoltare, confrontarsi e formarsi con alcuni dei maggiori esperti internazionali di Impact Investing e Impact Economy, tra cui:

Ma cosa si intende con Impact investing? In che modo il suo ingresso nell’agenda globale influenza lo sviluppo delle economie nazionali?

L’impact investing consiste nell’investire in organizzazioni il cui rendimento è misurabile, sostenibile e compatibile sia sul piano economico che su quello dell’impatto sociale e ambientale.

La fondamentale differenza rispetto alla normale attività di investimento sta nell’intenzione di chi investe perché si sceglie di porre l’attenzione su tre elementi chiave:

Sono questi i tre concetti a cui prestare attenzione secondo quanto definito da Social Impact Agenda per l’Italia che, insieme all’ecosistema di Torino Social Impact, di cui il Campus è parte attiva, ha scelto Torino come sede dell’evento. 

Dell’importanza di questo tipo di investimenti e di come possono migliorare la nostra società e la nostra economia, se ne parlerà quindi nelle tre giornate del GSG Leadership Meeting tra learning speech, visite delle realtà ad alto indice impact della Città, meeting board e il main event pomeridiano di lunedì 23 maggio nell’ala Tech delle OGR


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La sfida condivisa di difendere e preservare la potenza trasformativa dell’impatto sociale.

Abbiamo bisogno oggi di una cultura dell’impatto che sia trasformativa e radicale, le parole che usiamo per parlarne devono essere riempite di significati profondi.

Questo cambiamento, che è prima di tutto culturale, deve essere costruito su tre pilastri.

Il primo: l’impatto sociale e quello ambientale devono andare a braccetto, non possiamo ignorare il modo in cui sono intrecciati.

Il secondo: la nostra interpretazione dell’impatto sociale ha bisogno di essere irrobustita, anche grazie a nuove metriche, perché esiste oggi una sproporzione tra l’attenzione degli attori economici data alle questioni sociali rispetto a quelle ambientali.

Il terzo: per queste ragioni abbiamo bisogno di centri di ricerca e di competenza per l’impatto sociale che permettano di cambiare la nostra idea di innovazione.

I modelli super-funzionali e prestazionali usati fino a ora sono stati guidati prevalentemente dalla tecnologia e hanno bisogno di essere affiancati a modelli di innovazione più adatti al sistema di vincoli definito dalle grandi sfide sociali e ambientali, in modo da portare a una comprensione profonda dei fenomeni.

L’integrità dell’impatto sociale ha bisogno di essere difesa perché solo in questo modo ne possiamo preservare la potenza trasformativa, e questa è una missione non solo coraggiosa, ma anche giusta.

Per questo sono onorato dell’offerta che mi è stata fatta di essere consigliere e scientific advisor del Cottino Social Impact Campus, perché credo nella sua missione.


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