Approfondimento

30 Giugno 2021
Cottino Learning Center, Impact Culture, ImpactCampus, impatto sociale

Futures skills: nuove competenze per nuovi scenari.

Nel nostro tempo, caratterizzato da complessità, accelerazione e incertezza, abbiamo un sempre più urgente bisogno di competenze che ci permettano interpretare e anticipare il cambiamento.

L’obiettivo di Strategic Foresight e Future Studies è proprio questo: fornirci gli strumenti per fare un salto nel futuro, vedendo le possibilità che porta con sé, per poi tornare ad agire nel presente con maggiore consapevolezza ed efficacia.

La complessità non ci consente di ragionare e agire in modo lineare come ci è stato insegnato fin dai primi giorni di scuola, richiede un approccio sistemico che tenga conto di molti fattori, e capace di cogliere rischi e opportunità. Pertanto è necessario imparare e abituarsi a osservare i segnali e i cambiamenti (di tipo tecnologico, sociale, ambientale, politico ed economico), a immaginare scenari possibili alternativi di lungo periodo e a costruire strategie “a prova di futuri”, per dare senso alle decisioni e alle azioni che compiamo nel presente e nel futuro prossimo.

Questo approccio implica mentalità, conoscenze e competenze che costituiscono una base necessaria oggi per interpretare i segnali trasformativi, anticipare i cambiamenti, migliorare la capacità strategica, attivare nuove competenze come la resilienza, l’anticipazione, l’immaginazione, l’etica, la leadership orientata al futuro.

Naturalmente non possiamo prevedere il futuro, perché non abbiamo dati ed evidenze.

Salvo qualche eccezione, come per alcune forze e fenomeni in atto, misurabili, su cui possiamo applicare proiezioni statistiche (es. clima, demografia, alcuni trend tecnologici).

Tuttavia il futuro può (deve) essere immaginato, pensando ai possibili scenari che si profilano e che hanno impatto significativo su nostri contesti, mercati, territori, organizzazioni.

Gli scenari sono narrazioni di “che cosa è successo” nei futuri che abbiamo immaginato.
Non è un errore grammaticale: il punto è pensarli “con la testa nel futuro”, come qualcosa che accade o è accaduto. Così costruiti tali racconti ci preparano ad affrontare le diverse opzioni in maniera proattiva e resiliente.
Un approccio utile ed efficace, sia per gli individui con i loro progetti personali e imprenditoriali, sia per le aziende che non solo vogliono sopravvivere reagendo in un mercato sempre più volatile, ma quel mercato vogliono determinarlo.

Guarda la Impact Cherry di Alberto Robiati, direttore di ForwardTo – Studi e competenze per scenari futuri e direttore della Foresight Academy in partenza dal 16 ottobre.

Ma come farlo?

Prima di tutto occorre imparare a pensare a finestre temporali di lungo periodo (es. a 10 o 15 anni). Questa disciplina ci permette di guardare al presente con gli occhi del futuro. Il futuro è il mezzo, non il fine: serve a prendere decisioni strategiche nel presente e nel nostro futuro prossimo. E quindi a innescare, oggi, azioni e comportamenti.

Il futuro non è uno solo, dunque. I futuri, e gli scenari ad essi legati, sono molteplici.

Distinguiamo i futuri probabili, quelli che possiamo elaborare analizzando i dati a nostra disposizione (es. sui megatrends). Poi i futuri possibili, desumibili in parte dall’analisi di segnali deboli che cogliamo nel presente e che potrebbero rafforzarsi, e in parte esplorando le possibilità grazie alla capacità di pensarle, attivando l’immaginazione e la creatività. Questi futuri possibili contemplano anche i cambiamenti più radicali, compresi i cigni neri, eventi imprevisti ma ad alto impatto che modificano il corso del futuro (“Le cose non saranno più come prima”).

Infine lavoriamo sui futuri preferiti, la direzione verso cui vogliamo andare. Si tratta di quegli orizzonti che vogliamo attirare a noi con le nostre decisioni e le nostre azioni, il porto in cui vogliamo approdare. Si tratta di un futuro che attira a sé il presente, mobilitando energie, risorse, azioni in grado di realizzare (o adattarsi a) le pre-condizioni per quella visione auspicata.

Seneca diceva che nessun vento è favorevole per chi non sa a quale porto vuol approdare. Ma tutti i venti possono essere favorevoli a chi sa leggerli e anticiparli.

Ed è questo che si impara alla Foresight Academy, generare futuri desiderati (che si tratti di mercati, business, società, territori ecc) tracciando rotte nella complessità e nell’incertezza, sviluppando capacità anticipatorie in grado di muovere le nostre vite e il nostro business in maniera fluida, adattabile (anti-fragile, direbbe Nassim Taleb), consapevole delle diverse possibilità alternative.

Stefano Colmo, networking manager di ForwardTo – Studi e competenze per scenari futuri

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