Il progetto A.P.P.E.A.L.: come costruire una formazione peer to peer
Una sfida di progettazione educativa “peer to peer” dedicata all’impatto sociale.
È la base del progetto “A.P.P.E.A.L. – Alliance for Peer to Peer Education and Learning” ideato dal Cottino Social Impact Campus in collaborazione con il Politecnico di Torino.
Un gruppo di universitari tra i 20 e i 25 anni si è messo in gioco per ideare e progettare un’offerta formativa incentrata sull’impatto sociale per coetanei in condizioni di povertà economica, sociale, culturale o educativa.
Un lavoro di formazione e progettazione innovativo svolto sotto la guida esperta del Campus e dei suoi docenti, partito dalla mappatura e dell’analisi dei bisogni dei giovani.
Agli studenti è stato chiesto di pensare in modo libero e creativo ai contenuti e ai format possibili, sia tradizionali che innovativi, con l’obiettivo di ideare un percorso di apprendimento su tematiche relative all’impatto sociale. Un progetto incentrato non solo sulla proposta di nuovi format, ma anche sull’avvicinamento dei ragazzi a temi dell’impatto sociale e alle sue diverse declinazioni e che culminerà nella valutazione peer to peer dei rispettivi progetti da parte degli stessi studenti il prossimo 10 giugno in occasione della presentazione degli elaborati finali.
«Formazione e apprendimento giocano un ruolo di primo piano nella costruzione di una visione del mondo orientata all’impatto sociale. – spiega Elisa Ricciuti, Executive Director – Se questo è vero a tutti i livelli e a tutte le età è pur vero che diverse generazioni esprimono diversamente i propri bisogni formativi in termini di contenuti, di modalità didattiche e anche di apprendimento. Ed è quindi molto interessante metterle al lavoro sulla creazione di percorsi fruibili da loro pari».
Una metodologia di progettazione all’avanguardia unita anche alla consapevolezza di quanto siano diversi i bisogni di conoscenza e apprendimento di quelle fasce di popolazione che si trovano a sperimentare situazioni di iniquità nell’accesso ai servizi, anche educativi.
«Per il Campus – commenta Elisa Ricciuti – è stata un’occasione di valore per occuparsi di inclusività e didattica peer to peer. Temi e metodi di lavoro strategici che ci hanno permesso di costruire un percorso taylor made, customizzato sulle esigenze dei partner e che siamo pronti a sperimentare e guidare anche in altri contesti».
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