Leggi l’intervista a Laura Orestano, Ceo del Cottino Social Impact Campus su vita.it

«We want to train entrepreneurs, managers, professionals and organizations able to respond to contemporary societal challenges and step up as world-makers»

Read the interview with Laura Orestano, CEO of the Cottino Social Impact Campus on vita.it

Dove nasce l’idea del Cottino Social Impact Campus?

Grazie a Percorsi di secondo welfare per aver intervistato Laura Orestano, CEO del Campus.Laura racconta anche di Impactwise 2020 e della nostra offerta formativa.

How to intentionally generete positive social impact? 
Where did the idea of the Cottino Social Impact Campus come from?

Thanks to Percorsi di secondo welfare for interviewing Laura Orestano, CEO of the Campus. Laura speaks also about Impactwise 2020 and our transformative educational offer.

Leggi l’articolo su Secondowelfare.it

Il 15 Gennaio alla conferenza Impactwise 2020 sarà presente anche Giovanni Cottino, oltre a economisti di fama internazionale come Mariana Mazzucato e tanti altri.

L’imprenditore filantropo che dona un campus al Poli

di Francesco Antonioli

Da industriale di successo a filantropo dell’innovazione sociale. Ecco chi è Giovanni Cottino, nato nel 1927 a Torino e laureato in Ingegneria meccanica a 23 anni. Nel 1975, dopo varie esperienze come manager in Italia e all’estero, iniziò la sua avventura di imprenditore. Creò la Plaset a Moncalieri e la Ceset ( nell’astigiana Castell’Alfero) per realizzare componenti degli elettrodomestici. E acquisì la Olmo, nel Milanese, che produceva motori per raffrescamento e riscaldamento. Nel 1994 fondò la Trasma, specializzata in produzione di fili di rame e trafilati per conduttori. Alla fine, l’ingegnere si ritrovò un impero da 300 milioni di fatturato e oltre 1.500 dipendenti.
Con la moglie Annamaria Di Bari, da sempre impegnata con chi era più bisognoso, decise di dare vita nel 2002 alla Fondazione Cottino. « Non avevamo figli – racconta l’ingegnere – per cui pensammo a un ente che potesse ” restituire” all’economia del territorio quanto noi avevamo ricevuto. Abbiamo affidato la conduzione ai nipoti » . Vendute le aziende, tranne la Trasma, creata così una cospicua disponibilità di fondi, ha continuato nel nome della compagna di una vita, nel frattempo scomparsa. Il 15 gennaio, al Politecnico, sarà inaugurato il ” Cottino Social Impact Campus” ed entro il 2020 inizierà la costruzione del ” Cottino Learning Center”, sempre nella Cittadella politecnica, un’area di 4mila metri a disposizione di studenti e ricercatori dotata delle più avanzate infrastrutture tecnologiche: un investimento da diversi milioni.
« Bisogna puntare sui giovani e su un capitalismo che si prenda a cuore ” l’impatto sociale” – incalza l’ingegner Cottino -. Torino sta crescendo su questo fronte e potrà dire molto grazie a nuove generazioni di laureati e di imprenditori disposti sì a fare giustamente profitto, ma con l’intenzione di essere generativi di buone ricadute, e non solo occupazionali, sul territorio » . Il 15 gennaio – l’appuntamento è alle Ogr con la giornata ” Impactwise, una nuova catena di valore per l’impatto sociale” – verranno economisti di fama internazionale come Mariana Mazzuccato (University College di Londra), Raghuram Rajan ( University Chicaho Booth School, governatore della Banca centrale indiana fino al 2016), Hai Hockerts ( Copenaghen Business School) e Chris Langwallner, padre del ” Nutritional Paradox”. Saranno illustrati i corsi che inizieranno a febbraio e aperti a studenti universitari, manager, imprenditori, decisori pubblici e privati. Il Campus viene realizzato con la collaborazione strategica del Politecnico di Torino, SocialFare ed Escp Europe, ” ecosistema” che vanta altri partner: Torino Social Impact, Opera Torinese del Murialdo ed Evpa, la European venture philantropy association.
«Sono molto soddisfatto del progetto – continua Giovanni Cottino, 93 anni il prossimo 21 gennaio –. Sarà una realtà unica in Italia e in Europa a occuparsi di impact education, che è poi l’impegno di trovare con le imprese risposte e soluzioni ai bisogni di oggi con sostenibilità e redditività finanziaria. Docenti italiani e stranieri proporranno una didattica innovativa, con sperimentazioni di frontiera. Desideriamo mettere a frutto un nuovo modo di fare cultura, formazione e impresa, per rendere Torino capitale della impact economy».
Il Campus, a pochi passi dal quale aprirà la Social Impact Banking di Unicredit, ha una governance femminile: Laura Orestano ceo, Cristina Di Bari (nipote di Cottino) vicepresidente ed Elisa Ricciuti executive director. « L’iniziativa – dice Guido Saracco, rettore del Politecnico – sarà un esempio di progettazione condivisa di spazi e programmi educativi che favorirà la creazione di posti di lavoro e la costruzione di un ecosistema in cui formazione, ricerca e impatto sociale dialogano e si arricchiscono tra loro».
La Fondazione Cottino ha promosso in questi anni progetti di valore in campo scientifico ( con il premio AppliCO, sostenendo il biomedicale, e con H40, per l’innovazione “dal basso” di soluzioni oftalmiche per ipovedenti o non vedenti). Ma si è impegnata anche per i nuovi imprenditori, con lo Iulm Innovation Lab, o appoggiando realtà come l’oratorio ” Onda Giovane Salus” nella Circoscrizone 8 di Torino.

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Anche il Corriere della Sera parla del Cottino Social Impact Campus e della conferenza Impactwise 2020 del 15 Gennaio.

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Corriere Torino23 Dec 2019 – Andrea Rinaldi

Diventare agenti di cambiamento

Un nuovo attore si aggiunge alla Torino del terzo settore. È il Cottino Social Impact Campus, ideato e promosso dalla Fondazione Cottino, che aprirà i battenti il 15 gennaio con un convegno a cui parteciperanno vari esperti del settore del social impact. Si intitolerà «Impactwise — Una nuova catena del valore per l’impatto sociale» e si terrà alle Ogr. Tra i relatori i due economisti di fama internazionale Mariana Mazzucato, professoressa di Economics of Innovation and Public Value all’university College London, e Raghuram Rajan, professore di Finance alla University of Chicago Booth School e Governatore della Banca Centrale Indiana fino al 2016.
Una partenza in grande stile per un’istituzione che ambisce a diventare la fucina degli «agenti del cambiamento», come ha battezzato i suoi studenti Cristina Di Bari, vicepresidente dell’ente filantropico. «Noi pensiamo che ci sia bisogno di una leadership di impatto e sistemica — le fa eco Laura Orestano, ceo del Campus — e che ci sia bisogno di un conoscenza addizionale, ci mettiamo a fianco del medico, del designer, dell’economista e con i nostri corsi attrezzeremo le persone sull’impatto sociale». Ma anche sull’innovazione aperta, a progettare la circolarità delle risorse e valutare meglio la tecnologia. «Così tu fondazione potrai capire come attuare progetti non solo erogativi, ma in grado di accompagnarti sul capacity building e anche a fare previsioni future».
Al Cottino Social Impact Campus si insegnerà a costruire la città del futuro in termini non solo di smart city, ma anche di città responsabile: «Faremo ricerca su progetti di rigenerazione democratica e tracciabilità quotidiana della privacy — prosegue Orestano —, i nostri dati sono ogni giorno impiegati da aziende e società, dunque dobbiamo capire in che modo un algoritmo può “curvare” la democrazia».
Chi uscirà dal Campus Cottino non avrà però «stellette» da appendersi al bavero. «Non si diventerà un “titolo” — specifica Di Bari — ma qualcosa di trasformativo, un leader o un manager che potrà generare cambiamento positivo per la società o per i propri beneficiari se lavorerà in una fondazione». Per questo sui banchi ci si applicherà su materie come etica sistemica. «È tempo di strutturare percorsi formativi che pensino a cambiare in meglio ciò che ci circonda, se le università e le business school continuano a insegnare concetti e tesi dimenticandosi della responsabilità sociale il cambiamento non avverrà mai».
Il calendario delle lezioni comincerà il 14 marzo e si terrà nella nuova struttura del campus che sorgerà vicino al Politecnico di Torino tra circa 4 anni. «Avere qui a Torino personaggi come Mazzucato o Rajan, che hanno costruito una carriera sul ripensamento del sistema capitalistico è motivo di orgoglio per noi — dice Giuseppe Dell’erba, direttore della Fondazione Cottino —. E noi infatti abbiamo bisogno di cassette degli attrezzi per scaricare a terra nuovi modi di vedere il nostro mondo».

Rassegna Stampa – Corriere della Sera di Torino del 23 luglio 2019

“Dopo l’annuncio un anno esatto fa, il Cottino Social Impact Campus a novembre apre i battenti. Un grande convegno alle OGR con nomi di spicco della sostenibilità e del terzo settore mondiali e una sede temporanea, ma ristrutturata, in corso Castelfidardo, sono l’antipasto che il braccio operativo della Fondazione Cottino servirà in vista dell’ampliamento nella nuova struttura di via Boggio, all’interno della cittadella politecnica. Un edificio avveniristico tutto in vetro e che l’ente vuole aperto ai torinesi 24 ore su 24: 4.000 metri quadri in cui confluiranno uffici, spazi per mostre, auditorium e una caffetteria” […]

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Corriere della Sera Torino - 23 luglio