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18 Settembre 2019
cottino social impact campus, Impact Culture

La crescita a tutti i costi ha fallito?

We Need More Startups That Don’t Prioritize Growth Above All Else” questo è il titolo dell’editoriale a firma Mara Zepeda e Jennifer Brandel di Zebra Unite pubblicato recentemente in Harvard Business Review.

Le due autrici, prendendo spunto dalle dichiarazioni della Business Roundtable, enfatizzano e ampliano i concetti emersi dopo la diffusione delle dichiarazioni post congressuali: “non è solo il profitto l’obiettivo delle aziende”, soprattutto delle nuove aziende che affrontano quotidianamente il mercato.

Ci sono altri fattori che devono essere presi in considerazione, che creano una cultura dell’impatto sociale e che determinano una crescita della collettività, del territorio e della ricchezza collettiva, in antitesi con quello che è il DNA delle aziende che hanno fatto e fanno business nei quattro angoli del globo.

Photo by MARK ADRIANE on Unsplash

Le autrici si spingono oltre e dichiarano che esistono “prove crescenti che dimostrano che le aziende sostenute da venture capital fino a ora hanno coltivato una “cultura tossica”, sfruttamento dei lavoratori e omogeneità sia nella leadership sia negli azionisti. In alcuni casi, queste aziende possono anche destabilizzare settori che sono alla base delle economie locali e arrivare a erodere le basi della democrazia”

According to one analysis, 82% of the venture capital industry is male, nearly 60% of the industry is white male, 40% of the industry comes from just two academic institutions. Meanwhile, 80% of all venture capital goes to only three states. Fewer than than 1% of venture capital backed founders are Black, and 3% are women.
Distributing ownership and governance to more stakeholders is the most direct way to make change.

Sono dati che impressionano e che fanno riflettere anche se riferite al solo contesto US. Le due autrici propongono tre possibili soluzioni.

(copyright Harvard Business Review, 09-2019)